di Cinzia Milite

Le donne hanno combattuto, sudato, versato lacrime e sangue per conquistare i loro diritti. Eppure, ancora oggi, una donna su tre subisce violenza fisica e sessuale da parte di un uomo. Ancora oggi, in questa Europa che si vanta di essere moderna e progressista, le donne guadagnano in media il 13% in meno all’ora rispetto ai loro colleghi uomini. Non c’è nulla da festeggiare, nulla su cui adagiarsi: la strada è ancora lunga, impervia e piena di trappole.
Eppure, l’uguaglianza di genere viene ancora vista come un capriccio delle donne, un affare privato del mondo femminile. Peggio ancora, il femminismo viene dipinto come una minaccia, una spada affilata che rischia di decapitare la società. Non si tratta più di diritti, ma di una guerra di genere, una crociata volta a distruggere il maschio, a renderlo fragile, inutile. Questa narrazione tossica si è insinuata nella mente di molti, alimentando sessismo, misoginia, violenza. Il risultato? Giovani uomini che si sentono vittime, che vedono nel femminismo non un’opportunità di crescita, ma una gabbia che li opprime. Che reagiscono con rabbia, con disprezzo, con il rifiuto di un cambiamento che li spaventa.
Ma non basta accusare gli uomini. Perché ci sono donne, troppe donne, che si lasciano avvelenare da questa stessa narrazione. Donne che si scagliano contro altre donne. Donne che distorcono il senso stesso del femminismo, che lo riducono a una farsa, a un gioco di potere. Dimenticano che il femminismo è una cosa sola: la lotta per la parità. La vera parità.
E allora, ribadiamolo ancora una volta: il femminismo non è odio verso gli uomini, non è vendetta, non è il desiderio di dominio. È giustizia. È equità. È la convinzione che donne e uomini abbiano pari diritti, pari doveri, pari opportunità. Nulla di più, nulla di meno.

Le società che trattano le donne con rispetto sono più sane, più ricche, più istruite. Quando le donne sono libere di essere se stesse, di lavorare, di guadagnare quanto gli uomini, di vivere senza paura, tutti ne beneficiano. Anche gli uomini. Perché la misoginia non distrugge solo il destino delle donne, ma ingabbia anche gli uomini in ruoli soffocanti, impone maschere, impone violenza.
Allora donne, svegliamoci! Difendiamo le nostre sorelle, difendiamo noi stesse. Diamo valore alla nostra esistenza e a quella di tutte le donne. Perché il futuro si costruisce insieme e non contro. Perché la libertà non si mendica: si prende, si pretende. E non si lascia più andare.

Finalmente un post serio sull 8 marzo! Brava Cinzia!🌾🌾🌾