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Bohemian Rhapsody e quel misterioso legame con "Lo straniero" di Camus

di Maria Grazia Porceddu


immagine realizzata con IA

Si scrive QUEEN, si legge Freddy Mercury. Voce, talento ed energia. Oggi uscita dedicata a un mostro sacro della musica che ha segnato il destino di un gruppo dal successo planetario. Da cosa posso partire se non della sua voce incredibile? Un’onda lunga dolce, potente, intensa e suadente. Un punto fermo nella storia di pop e rock.

L’estensione vocale di Mercury ha addirittura ispirato studi scientifici da cui sono emersi che il cantante dei Queen non era un tenore come si pensava ma un baritono, e non solo, addirittura le sue corde vocali vibravano in maniera differente rispetto a quelle dei “comuni mortali”. Lui riteneva che il segreto della sua voce risiedesse nella singolare conformazione del cavo orale, dovuta a una patologia ortodontica. Mercury aveva quattro incisivi in più rispetto alla norma e questo aveva determinato la particolare conformazione dentale che conosciamo e che secondo lui era alla base della sua voce sorprendente. I medici non hanno confermato ma neanche smentito che così non fosse, Mercury, comunque, non ha mai voluto correggere questo suo “difetto”.  E al di là di tutte le supposizioni, a noi resta la leggenda. Indimenticabile. Unica. Irripetibile. 

Ma andiamo alla canzone protagonista di questa quinta uscita. Stavolta vi parlo di un brano che è senza dubbio il più commentato e analizzato nella storia della musica. La canzone dei record, innovativa e spiazzante nelle sue molteplici dinamiche musicali e interpretative, scalò le classifiche inglesi arrivando alla prima posizione con un milione di copie vendute.

Bohemian Rhapsody, singolo uscito nel 1975 nell’album dal titolo A Night at the Opera, inizialmente poco apprezzata per la lunghezza e lo sperimentalismo, divise la critica ma segnò l’ingresso dei Queen nell’Olimpo musicale.  

Scritta dallo stesso Freddy Mercury, ancora oggi ne viene ignorato il vero significato, anche se la canzone viene interpretata come riferita alle sue vicende personali, un grido liberatorio sulla propria omosessualità, visto che giunse in un periodo complicato della vita del frontman. Lo stesso autore non chiarì mai il contenuto del brano, lasciandone una libera interpretazione. Brian May, chitarrista della band, ha sempre dichiarato di non essere a conoscenza del significato del testo, alludendo ai vari problemi che il cantante stava affrontando in quel momento della sua vita. Roger Taylor, il batterista, invece ha sottolineato più volte come il testo “si spieghi da solo”.

Come dicevo prima, questo è stato ed è tuttora un pezzo sul quale si sprecano punti di vista e supposizioni. Io ho navigato tra le varie curiosità, alcune più interessanti di altre. Una particolarmente interessante racconta come qualche indizio relativo alle fonti di ispirazioni sia dato dalla spiegazione inserita nelle musicassette rilasciate in Iran. La canzone, secondo tali spiegazioni, parlerebbe di un giovane uomo che uccide accidentalmente qualcuno e vende la sua anima al diavolo. La notte prima dell’esecuzione, si rivolge a Dio e grazie all’aiuto degli angeli riconquista la propria anima. Una confessione prima di un’esecuzione come accade ne Lo straniero di Camus. E qui veniamo al punto.

Quasi trent’anni prima, infatti, precisamente nel 1942, Albert Camus pubblicava quello che è ritenuto un romanzo capolavoro della letteratura universale. L’opera è raccontata in prima persona dal protagonista Patrice Meursault, “straniero” in un mondo e in una società di cui non condivide valori e morale. Egli attraversa la vita con apatia e disinteresse, ma con sguardo acuto e sincero, nella totale assenza di emozioni.

In questo lucido non sense, che caratterizza il romanzo, in cui viaggiano di pari passo realtà e fantasia, si vedrebbe l’impronta di Camus nel brano dei Queen:

“Is this the real life?

Is this just fantasy?

Caught in a landslide,

No escape from reality.”

Condannato a morte, dopo aver confessato il delitto, con freddo distacco, il protagonista del romanzo resta per espiare la sua colpa. Indifferente a tutto, si trascina in un isolamento egoistico. Fino alla notte prima dell’esecuzione in cui la presa di coscienza lo porta a realizzare che forse il suo atteggiamento verso la vita è il migliore, vista l’impossibilità di scegliere.

“Because I’m easy come, easy go,

Little high, little low,

Anyway the wind blows doesn’t really

matter to me, to me.”

Altro punto focale nell’opera di Camus è lo sparo, quello in cui il protagonista del romanzo uccide un uomo e dal quale parte la vicenda vera e propria. Nella canzone vi è una ben nota  invocazione alla madre. Nel romanzo la madre del protagonista è morta quindi non può parlarle, ma la circostanza sembra ravvisare delle assonanze narrative. 

“Mama, just killed a man,

put a gun against his head,

pulled my trigger, now he’s dead.

[…] Mama, ooh,

Didn’t mean to make you cry.”

Non c’è nessun pentimento né rimorso da parte di Meursault, che racconta l’omicidio con freddezza e distacco, solo accettazione della condanna a morte.

“Nothing really matters. Anyone can see.

Nothing really matters.

Nothing really matters, to me.”

Non sappiamo se Freddy Mercury si sia davvero ispirato a Camus o ne abbia mai letto l’opera, sta di fatto che questi passaggi sembrano accordarsi pienamente all’anima del racconto letterario. Resterà, comunque, un mistero... 


Screenshot dal video ufficiale

Il brano ha le caratteristiche di un racconto musicale. Inizia con un coro a cappella, come una ballata, poi diviene un’opera lirica, per assumere quindi i toni di un brano hard rock.

Senza dimenticare il magnifico assolo di piano e voce. Ultime curiosità prima di chiudere, riguardano il titolo. Cosa significa Bohemian Rhapsody?

Bohemian potrebbe essere ricollegato a La Bohème, l’opera di Puccini; Rhapsody, perché appunto costituita da “passi” e temi musicali differenti.

La canzone fu ripubblicata dopo la morte di Freddy nel 1991 come doppio singolo in These are the days of our lifes terzo singolo più venduto nel 2005.

Ultimamente, si è scoperto che nelle note scritte a mano da Freddy Mercury, appartenenti alla collezione privata dell’artista, all’inizio, il brano avrebbe dovuto  intitolarsi Mongolian Rhapsody. Poi, lo stesso cantante sbarrò la scelta sovrapponendovi “Bohemian”.

A conti fatti, e al netto del successo clamoroso del brano, Bohemian suona di gran lunga meglio.


 



E voi, che ne pensate?

Conoscevate la storia di questo brano?

E le implicazioni letterarie?

Vi aspetto, come ogni volta nei commenti, per condividere le vostre impressioni.

E mi raccomando, preparatevi alla prossima Onda Lunga… Stay rock and.. metal!

 






 

Fonti consultate nella stesura dell’articolo:

1 commento

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1 Comment


Unknown member
Jul 02

Bella l’analogia tr Camus e Freddie Mercury per questa canzone che non sente il passare del tempo. Complimenti per questa storia!

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