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Catcher in the Rye, la canzone dei Guns N’ Roses ispirata alla sindrome di Holden Caulfied

di Maria Grazia Porceddu


screenshot cover album canale YouTube band

Pronti a navigare sull’Onda Lunga di un’altra tra le rock band più grandi e trasgressive del mondo? Sento forte e chiaro il coro dei “sì”, ebbene, tenetevi forte perché oggi è la volta dei Guns N’ Roses.

Lasciandomi trasportare dalle correnti più profonde e pericolose, non solo ho scoperto i gusti letterari di Axl Rose, il discusso frontman del gruppo californiano, ma soprattutto ho scovato il suo “incontro” con uno tra gli autori americani più influenti del ventesimo secolo: J.D. Salinger.


Comincia da qui la mia quarta onda lunga dedicata a Catcher in the Rye, settima traccia dell’album musicale Chinese Democracy del 2008 in cui i Guns N’ Roses si ispirano all’omonimo romanzo pubblicato nel 1951 da Salinger. In Italia, il romanzo è stato tradotto con il titolo de Il giovane Holden, vista la complessità della resa (vari gli adattamenti nei Paesi in cui è stato tradotto). The catcher in the ray sarebbe sostanzialmente intraducibile nella nostra lingua. I richiami nel titolo originale sono al mondo agricolo, ma anche allo sport e all’alcol. Catcher è il ricevitore nel baseball e Rye whiskey è il whisky ottenuto dalla fermentazione della segale. La traduzione più vicina sarebbe L’acchiappatore nella segale, capirete come suona maluccio e quindi la scelta italiana è caduta sul nome del protagonista.

Il titolo originale nasce dalla storpiatura di una strofa del poema in lingua scozzese attribuito a Robert Burns:

“Gin a body meet a body

Coming thro’ the rye,

Gin a body kiss a body

Need a body cry?”

(da Wikipedia)

Un poemetto in cui Burns racconta di una ragazza che attraversa un campo di segale (“Coming thro’ the rye”) per incontrare qualcuno per un “bacio” e che poi deve tornare alla sua società puritana pronta per essere castigata ed etichettata come “facile”.

Ma al di là di questa curiosità che ho voluto svelarvi e tornando a Il giovane Holden, si tratta di un romanzo in cui il protagonista è un adolescente dall’animo sensibile che narra in prima


immagine realizzata con IA

persona il disagio di vivere in una società ipocrita dove non riesce a trovare il proprio posto. Viene considerato un racconto di formazione, fatto di quegli eccessi e profondi disagi che spesso caratterizzano il passaggio adolescenziale all’età adulta. Il romanzo ha rappresentato un richiamo irresistibile per molte rockstar che si sono riviste in questa immagine ma l’approccio di Axl Rose è diverso. Lui guarda il romanzo da un’altra prospettiva: quella dell’effetto. Così, durante una sessione di domande e risposte sul sito dei fans dei Guns N’ Roses, il frontman dichiara che la canzone è ispirata a quella che a volte viene definita la sindrome di Holden Caulfied. E quindi spiega come per alcuni il senso del romanzo possa andare oltre l’intrattenimento o il racconto di un travaglio interiore, arrivando a viverlo seriamente nella loro mente. La sua riflessione si sofferma sui significati nascosti nel libro e che nel corso del tempo hanno spinto persone vulnerabili a compiere atti di violenza. Axl Rose aveva scoperto il romanzo dopo aver visto un documentario su Mark David Chapman, l’assassino di John Lennon, arrestato mentre sulla scena del delitto, davanti al Dakota Building, celebre edificio residenziale, leggeva tranquillamente la sua copia del romanzo di Salinger. L’assassino si identificava nel protagonista e credeva che il suo compito fosse uccidere Lennon, simbolo della falsità della gloria e della fama.

Il brano dura 5:53 in cui i suoni tipici della band ci sono tutti. Ha l’apparenza di una ballata che si piega in storture ispirate al vento della follia che pervade le strofe:


“If I thought that I was crazy, well, I guess I’d have more fun

Guess I’d have more fun

Ooh, the Catcher in the Rye again

Ooh, won’t let you get away from him

It’s just another day like today


You decide ‘cause I dont’have to

And then they’ll find and I won’t ask you

At any time or long hereafter

If the cold outside’s as I’m imagining

It to be, oh, oh


And na-na-na, na-na-na-na

Ah, na-na-na

Ah-ah-ah…”


Non è tra i brani più apprezzati del gruppo, a cui i fan rimproverano la poca “vena rock”, ma senz’altro nella sua apparente dolcezza esprime una frustrante fascinazione. Pensate, e concludo, che i Guns N’ Roses hanno proposto per la prima volta questo brano nel 2016 in un concerto a Foxborough, nel Massachusetts.


 




Conoscevate questo brano e la sua storia?Che ve ne pare?

Come sempre, se volete, vi aspetto nei commenti.

E come al solito, in attesa della prossima Onda lunga... Stay rock and… metal!








 
ascolta il brano qui
Link testo CATCHER IN THE RYE
testi guns n' roses catcher in the rye qui
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