di Maria Grazia Porceddu

Ventesima puntata della rubrica e primo giro di boa. D’ora in poi faremo una lunga virata che ci porterà a scoprire più da vicino quanto la letteratura mondiale, attraverso i suoi capolavori e autori abbia ispirato la musica rock e metal.
Letteratura e Musica sono anime gemelle.
È accaduto e accade che temi e suggestioni provenienti dalle pagine dei libri giungano alla musica, ispirandola e/o contaminandola al punto da influenzare il percorso personale/artistico di un cantante e/o una band. L’ho raccontato nelle precedenti uscite e lo approfondirò in questi speciali in cui incroceremo in maniera diretta una coppia di autori e libri con brani musicali e band (o cantanti).
Cominciamo dal rock.
In apertura la strana coppia letteraria composta da Tolkien/King.
Nel nostro navigare, tra varie e imprevedibili onde lunghe, ci siamo lasciati trasportare da J.R.R. Tolkien il cui universo fantasy ha contaminato diverse vibes rock, come quelle dei Led Zeppelin con Ramble On, ne ho parlato in un articolo ad hoc (al quale vi rimando QUI per approfondire la loro visione alternativa della Terra di Mezzo ). A tal proposito, aggiungo che sempre loro hanno citato la saga fantasy in due canzoni del 1971: Misty Mountain Hop (nome ispirato al luogo dove Bilbo Baggins e i suoi amici nani trascorrono un po’ di tempo nel romanzo Lo Hobbit) e The Battle of Evermore (“The ring wraiths ride in black/Ride on). Ma come dicevo, non sono stati gli unici. Infatti, nello stesso periodo in cui il gruppo hard rock britannico registrava Ramble On, i Black Sabbath incidevano The Wizard per il loro primo album. “Evil power disappears/Demon worry when the wizard is near/He turns tears into joy/Everyone’s happy when the wizard walks by”. Tradotto: “Il potere del male scompare/I demoni si preoccupano quando il mago è vicino/ Trasforma le lacrime in gioia/ Tutti sono felici quando passa il mago”.
Il bassista e compositore del gruppo, Geezer Butler, stava leggendo proprio Il Signore degli anelli quando ha scritto questi versi che parlano di un mago ispirato proprio al mitico Gandalf.

Non posso non citare il concept album dei Rush, Fly By Night, dove troviamo Rivendell (1975), dalla città di Elven in cui risiede Elrond, mezzelfo, Signore di Gran Burrone. L’anno dopo Neil Peart il batterista e paroliere del gruppo scrisse The Necromancer, (Il Negromante) il soprannome che Gandalf dà a Sauron nello Hobbit.
Anche i Genesis con Stagnation, nell’album Trespass del 1970, fanno un omaggio involontario a Tolkien. Non ci sono dediche esplicite alla Terra di Mezzo ma molti fan hanno notato dei versi che richiamerebbero Gollum. “Will I wait forever, besides the silent mirror/And fish for bitter minnows amongst the weeds and slimy water”. Tradotto: “E Aspetterò per sempre, accanto allo specchio silenzioso/ E pesca pesciolini amari tra le erbacce e acqua viscida”.
Il 1970 fu un’ottima annata per il rock ispirato da Tolkien.
Ma cambiamo genere e annata, perché passiamo al Re dell’horror.
Parliamo sempre di mondi fantastici e male, filo conduttore che ci porta a lui, il secondo autore di questa prima strana coppia letteral/musicale. Scivolata rock nel mondo dell’horror con King.
Quest’ultimo ha ispirato i Ramones con il suo romanzo Pet Sematary del 1983, il brano omonimo, uscito sei anni dopo il libro, è inserito nell’album Brain Drain. A dirla tutta la canzone era stata scritta per la colonna sonora dell’adattamento cinematografico del romanzo ma alla fine ha “dovuto accontentarsi” diventando una hit simbolo.
Restando nell’ambito rock punk, la band americana Pennywise, nel 1991, esordì con l’album che porta lo stesso nome della formazione, entrambi ispirati al celebre romanzo It di King, che vede protagonista il noto e spaventoso pagliaccio, appunto Pennywise.

Che ve ne pare di questa prima coppia letteraria e delle sue influenze musicali?
Scrivetelo nei commenti.
Intanto, lavoro per proporvi la prossima coppia letteraria…
Stay rock and metal!
Fonti consultate per la stesura dell’articolo:
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