L'ARTE DI RACCONTARE FIABE AI BAMBINI
- 11 apr
- Tempo di lettura: 2 min
di Cinzia Milite

C’era una volta un adulto che, nel buio silenzioso della sera, si sedeva accanto a un bambino con gli occhi spalancati di attesa. E la sua voce, dapprima esitante come un ruscello appena nato, si faceva fiume, cascata, oceano di parole. Le fiabe non sono solo racconti: sono porte che si aprono su mondi sospesi, ponti che uniscono il reale e l’immaginato, fili sottili che tessono emozioni condivise.
Quando un adulto racconta, non legge soltanto: si fa vento che sussurra tra le foglie, drago che ruggisce tra le fiamme, principessa che sospira dalla torre più alta. Ogni voce modulata è un colore, ogni gesto un'ombra che si muove sulle pareti della stanza. Il bambino ascolta e, senza accorgersene, entra nel racconto con tutto sé stesso: ora è il cavaliere che affronta l’ignoto, ora la volpe astuta che sfugge ai pericoli, ora la piccola lucertola che sogna di diventare drago.
Ma attenzione, narratori! Non basta dire, bisogna essere.

Una strega non si presenta con parole piatte: deve avere la voce roca, le mani artigliate nell'aria, gli occhi che brillano di un'ombra minacciosa. Un re buono non parla solo con la bocca: il suo tono è solenne, le sue mani si posano con dolcezza, la sua fronte è larga come il cielo d’estate. Solo così la storia prende vita, si alza leggera e danza nella stanza, finché non diventa sogno.
E il bambino? Egli ascolta e vede, sente e immagina. Il battito del cuore si fa eco dell'avventura, le paure si dissolvono nel coraggio di un eroe, le domande trovano risposte tra le pieghe del racconto.
La fiaba diventa un nido, un rifugio in cui le emozioni si trasformano in compagne di viaggio, in ombre meno cupe, in speranze luminose.

Perciò, cari adulti, rallentate il passo, lasciate che la fretta resti fuori dalla porta. Prendete posto accanto ai vostri piccoli ascoltatori, fate vostra la magia delle parole e raccontate. Perché in quel momento, con la vostra voce che ondeggia come una barca nel mare della fantasia, state regalando loro il dono più grande: un mondo in cui tutto è possibile.
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