di Maria Grazia Porceddu
Onda Lunga e il piacere dell’indie rock.
Viriamo, e in direzione quasi simmetrica, nel nostro viaggio tra flutti e inaspettate maree, oggi ci lasciamo travolgere dalle vibes dei Twilight Singers, progetto musicale nato nel 1997 dal rocker americano Greg Dulli, cantante, chitarrista e compositore, noto per essere il frontman degli Afghan Wighs, nonché leader dei Twilight Singers e Gutter Twins.
Storia tormentata quella dell’artista, riversata anche nella sua produzione musicale, tra lunghe pause e progetti paralleli, come per ogni genio che si rispetti.
Le ultime tracce dei Twilight Singers si perdono nell’ottobre 2023, quando è uscito un cofanetto speciale con l’intera carriera musicale del gruppo. Sperimentazioni e inquietudini artistiche a parte, quello che a noi interessa è, come sempre, surfare sulle onde musicali ispirate dalla letteratura. E a tal proposito, in questa puntata della rubrica vi racconto di Martin Eden, brano scritto da Dulli e dedicato al protagonista del romanzo omonimo di Jack London.
Tra i grandi classici della letteratura americana, è considerata l’opera di maggior respiro di London; muovendo da uno spunto autobiografico, lo scrittore, ormai maturo, trasforma il romanzo in una sorta di confessione sincera e disillusa del suo senso di fallimento.
L’inquietudine propria di London, infatti, si riflette nel protagonista Martin Eden e nella sua vita fuori dal comune, nonché nell’attitudine all’autodistruzione che condurrà Martin al suicidio (la stessa morte dell’autore statunitense è avvolta nel mistero). Apparso a puntate sulla rivista Pacific Monthly, successivamente, il romanzo, nel 1909, venne pubblicato in un volume unico.
Racconta la difficile vita di un ragazzo del popolo, il cui nome dà il titolo al libro, e che lotta disperatamente per diventare uno scrittore. Martin Eden è un marinaio con una grande fame di vita e coraggio, che salva la vita del giovane Arthur, rampollo di una ricca famiglia e viene accolto in casa sua. Qui conosce la sorella, Ruth, e se ne innamora. Un amore che diviene poi ossessione e un simbolo della società colta ed elegante verso cui lui vorrebbe elevarsi.
Con la canzone Martin Eden, chiaramente ispirata al libro e inserita nell’album Blackberry Belle del 2003, Dulli apre un album (quasi un concept album) considerato un piccolo capolavoro. Il suo è un viaggio tormentato in cui ripercorre la propria vita tra eccessi e intensi passaggi che sublimano debolezze, autodistruzioni e sconfitte.
Un racconto oscuro, la cover stessa dell’album è un chiaro messaggio nel bianco e nero che resta asettico, nonostante vi campeggino le palme tipiche delle spiagge di Los Angeles e Miami. Un tuffo in un vortice fatto di locali discutibili, pistole, paradisi artificiali e donne. Niente di nuovo, direte. Ma ciò che ne viene fuori è lo spirito di Greg Dulli. E si sa, le anime hanno ognuna un proprio marchio. Il sentore di morte e addio, che segna sin dai primi versi la canzone, trae ispirazione dal romanzo di Jack London, la cui lettura ha in parte guidato Dulli nella scrittura dell’intero disco e secondo album del progetto solista Twilight Singers,
incentrato sui ricordi del cantante quando viveva a New Orleans. Ma Blackberry Belle parla anche d’amore, tormentato e oscuro. Nell’ultima pagina del booklet del cd, a ulteriore testimonianza dell’influsso letterario che l’opera ha giocato nella produzione musicale, è riportata la frase tratta dal romanzo di Jack London:
And at the instant he knew, he ceased to known
E nel momento in cui seppe, smise di sapere.
L’atmosfera claustrofobica di questa ballata elettrica di 3 minuti e 40 secondi, che diviene più intensa dopo il piano iniziale, comincia e trascende in una folle festa in cui si “gioca tutti al suicidio” davanti alla profondità di un nero fiume che fa da spartiacque tra il prima e il dopo, quando arrivati dall’altra parte, si avrà la consapevolezza e con essa, la fine della conoscenza.
Black out the windows
It’s party time
You known how I love stormy weathr
So, let’s all play suicide
The crowd wants you bleeding
The eyes from your head
Get off you kness
You’ll be fine
How wide?
How deep the river?
Black-as dark as night
How long?
How far?
I’ll know when I get to the other side
[...]
E voi, conoscete i Twilight Singers?
E Greg Dulli
Vi aspetto nei commenti…
E in attesa di nuove vibes, come sempre, Stay rock and...metal!
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