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Oubliette Magazine: Un Viaggio nell'Eclettismo Culturale

Aggiornamento: 11 apr


Da qualche mese faccio parte della redazione di Oubliette Magazine e ne sono felice.

La rivista culturale, nata nel lontano 16 febbraio 2011, si è affermata nel panorama culturale con una vitalità invidiabile. Con il suo sottotitolo evocativo, "Voci dal sottosuolo", e il motto che incita a "Stay Foolish! Stay Oubliette!", questo periodico si propone come una vera e propria fucina di pensiero alternativo.

Non è un caso che nel maggio 2012 sia diventato una Fonte Accreditata per la Categoria Cultura di Google News. Il suo impegno è evidente nel tratteggiare un panorama culturale vasto e sfaccettato, che spazia dall'attualità alla letteratura, dalla filosofia al cinema, dalla musica al teatro, dalla pittura alla storia. Un vero e proprio viaggio attraverso le diverse forme di espressione umana.

L'importanza della critica letteraria e artistica è il motore che anima questo progetto, arricchito dagli esperimenti che trovano nella parola scritta il loro terreno fertile. Le numerose rubriche presenti, che trattano temi di grande rilevanza sociale e culturale, testimoniano l'attenzione verso argomenti che cercano di sensibilizzare il pubblico dei lettori.

Tra queste, spiccano le storiche rubriche come "Le mètier de la critique" e "Life After Death", che si affacciano su territori tanto complessi quanto affascinanti. Non mancano poi spazi dedicati all'attualità e alla riflessione sociale, come la rubrica "Contro il Femminicidio", che offre uno spazio di dialogo e confronto prezioso.

Ma Oubliette Magazine non si limita a esplorare il presente e le sue sfide: con rubriche come "Neon Ghènesis Sandàlion" o "Dalle Enneadi secondo Plotino", si spinge anche alla ricerca delle radici, interrogando il passato con occhio attento e curioso.

All'interno di questa vasta e variegata offerta culturale, nella sezione dedicata alla musica, vi sono anche i miei articoli.

L'ultimo in ordine di tempo parla di "We Shall Overcome", la potente melodia, emblema del movimento degli anni '50 e '60, che continua a risuonare nel cuore delle generazioni, trasmettendo un messaggio di speranza e cambiamento.

Nel vasto panorama della letteratura, le canzoni di protesta hanno sempre occupato un posto speciale, incapsulando lo spirito dell'attivismo e delle lotte sociali. Come esempi lampanti, brani iconici come "Blowin' in the Wind" di Bob Dylan e "Fight the Power" dei Public Enemy si sono trasformati in vere e proprie opere d'arte, ispirando non solo i movimenti per i diritti civili, ma anche generazioni di scrittori e poeti.

Questo nuovo articolo si propone di esplorare il ruolo di "We Shall Overcome" nel contesto della letteratura, analizzando come questa canzone sia stata fonte d'ispirazione per autori di diverse epoche e generi. Dalla sua origine durante lo sciopero dei lavoratori del tabacco nel 1945-1946 fino alla sua diffusione come simbolo globale di speranza e resistenza, l'articolo porterà i lettori in un viaggio attraverso la storia e l'impatto culturale di questo inno.

L'intento è quello di illuminare il potere trascendentale della musica nella letteratura e di celebrare la capacità delle parole e dei suoni di trasformare il mondo che ci circonda.

Potete leggere l'articolo QUI

"Take a Break! Read Oubliette!" #Letteratura #Musica #DirittiCivili #WeShallOvercome




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