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RETROMARCIA


foto e testo di Max Chianese

Aldo era davanti agli scaffali delle insalate dell’Esselunga e fu proprio in quel momento e in quel posto che cominciarono una serie di eventi che portarono all’omicidio, il suo primo omicidio per la precisione.

Erano le 8:13 del mattino l’unico momento della giornata in cui trovava le forze di andare al supermercato, quel luogo che odiava con tutto il suo cuore.

 

CUORI DI ICEBERG 200 gr.

Un tempo la mattina, tra le sei e trenta e le sette e trenta, si alzava e andava a correre, ma adesso quelle energie non c’erano più, chissà dove erano andate a finire.

Accanto a lui, pesava le verdure una donna dall’aspetto completamente rifatto, sulla sessantina, dalle tette spropositate e una borsetta sgargiante.

La mano dell’uomo tastava i vari sacchetti gonfi di insalata, avrebbe voluto prenderli tra le mani e farli scoppiare, BUM! Con tutti i pezzi di insalata che si spargevano a terra e il botto che faceva sobbalzare quel seno ridicolo. Ma si sarebbe veramente mosso o sarebbe rimasto immobile come un monolito?

Non molto lontano da lui osservava la sua vittima, non riusciva ad identificare in quali scomparti stesse rovistando, doveva capire i suoi tempi se doveva portare a compimento quella simpatica operazioncina.

 

INSALATINA NATURAMA 100 gr.

Non si uccidono donne e bambini, questa era la regola madre di ogni killer serio, di ogni professionista o almeno così dicevano nei film.

Poi arriva il momento in cui l’Organizzazione commissiona all’assassino di turno un ultimo incarico, quello prima del ritiro. E sempre, chissà perché, trattasi di dover uccidere una donna o il la figlia o figlio di qualcuno e lì il killer entra in crisi.

Possibile che tutti gli sceneggiatori siano così poveri di idee da riproporre decine di volte questo schema trito e ritrito?

Non si uccidono donne e bambini, questo era chiaro.

Questa regola non riguardava Aldo, lui non era un professionista, era un assassino casuale, come la maggior parte del genere umano che mica viene pagato da qualcuno per eliminare qualcun altro. Uccide così, per una motivazione personale, a volte importante, altre volte meno.

La sua vittima era una donna e aveva deciso di ucciderla da qualche giorno.

Non sarebbe morta di morte naturale.

 

RUCOLA NATURAMA 100 gr.

Colpo di scena! Dalla borsa vistosa della portatrice sana dei prosperosi capezzoli di marmo saltarono fuori due orecchie pelose e poi il musetto di un chihuahua.

Da ragazzo Aldo, o meglio la famiglia di Aldo, aveva avuto due cani che per lui erano stati fondamentali nella sua crescita: Wolf e Dick, due pastori tedeschi bellissimi.

Qualsiasi persona che ha conosciuto o ha convissuto con dei cani di taglia normale, tipo dobermann, pastori belgi o levrieri vari non tollera i cani piccoli. È una regola universale.

Per questo il piccolo stronzetto appena incrociato lo sguardo dell’uomo, per la teoria dei vasi comunicanti che dice che l’odio è sempre reciproco, fu preso dall’istinto ed iniziò ad abbaiare all’impazzata.

Avete mai visto un cane in un supermercato? Io no! Per un semplice motivo, nessuno porta degli animali lì dentro. E così tutta l’attenzione di tutta, ma dico tutta, l’allegra combriccola assonnata che popola questo non luogo a quest’ora, non poté far altro che guardare in quella direzione.

L’impresa di Aldo sarebbe potuta finire lì, se lui non avesse avuto la prontezza di acchiappare alla bellemmeglio un’anguria gigantesca per coprirsi il volto.

Così il cane smise, ma soprattutto la donna non lo vide.

 

VALERIANA RESIDUO ZERO 125 gr,

“Per residuo zero” s’intende quando il prodotto ha dei residui di prodotti fitosanitari di sintesi chimica inferiori o uguali allo zero virgola zero uno per cento di milligrammo sul chilo…”

Questo dice Google.

Cosa siano i prodotti fitosanitari lo sa Dio, ma io non lo so e ho deciso che non lo voglio sapere, ma vorrei proprio vedere in faccia il genio che ha partorito il termine “residuo zero” nel nome di una insalata!

Proviamo a fare una veloce statistica: fra mille persone che leggeranno ‘sto nome idiota, quanti saranno attratti dal comprare la “valeriana residuo zero”? E soprattutto che razza di residui ci sono invece in tutte le altre insalate che ci vendono? Sono cose che mi mandano ai matti, mi vien voglia di uccidere qualcuno, quando si usano certi termini!

Aldo aveva parcheggiato fuori, era stato accorto nel non lasciare tracce, la solita routine abitudinaria che faceva all’Esselunga ogni venerdì degli ultimi quindici anni, gesti e movimenti che ripeteva come un automa.

E poi aveva seguito a debita distanza la donna. Conosceva le sue abitudini, i lunghi pedinamenti lo avevano portato a capire come lei ragionava, come sentiva gli aromi, come toccava le cose.

 

INSALATA AROMATICA 150 gr.

Seguendo in maniera più che scrupolosa il suo piano aveva comprato qualcosina, ed era andato alle casse automatiche, mentre a debita distanza osservava lei in coda in una cassa con cassiera, come faceva sempre. Aveva preso poche cose e poco voluminose, non poteva caricarsi di due casse d’acqua mentre compiva il suo primo omicidio, questo non era da fare. E neanche soffermarsi sui vari snack che furbamente ti mettono all’uscita, lo avrebbero distratto troppo.

Aveva visto dove lei aveva parcheggiato la sua Dacia e aveva studiato il percorso, doveva solo prendere il suo coltello dallo zainetto, ma non lo avrebbe usato per la sua vittima.

Il piano era altro. Nel parcheggio aveva visto una donna che era appena arrivata con la sua macchina, Aldo gli si era piazzato davanti col suo coltello da macellaio dicendo di fare silenzio, che non lo avrebbe usato per lei.

La malcapitata, totalmente stranita dalla situazione nel parcheggio di un supermercato, senza esitare si era accomodata in quello che sarebbe dovuto essere il contenitore dell’insalata, pane e zucchero, era entrata nel suo bagagliaio. E non si stava così stretti come si può immaginare.

 

INSALATINA PAN DI ZUCCHERO 150 gr.

Motore acceso, con una donna nel baule, Aldo vide la sua vittima nel punto che strategicamente aveva individuato per l’atto. E lo aveva fatto.

Il tonfo sordo che si sente quando investi un essere umano ha un qualcosa di ridicolo, ti può far venire alla memoria solo i cartoni animati di Hanna e Barbera.

Suoni inverosimili, uno stumpf pieno, bello, sorridente e infatti Aldo nel trovarsi davanti a pochi centimetri dal paraurti la faccia della donna sorpresa, come davanti all’apparizione della Madonna di Guadalupe, gli aveva riso in faccia.

Il carrello non lo aveva colpito, era rimasto intatto.

A pochi metri da lui un uomo di colore con un carrello, che già altre volte aveva visto nelle sue perlustrazioni.

Quel tizio si era inventato una professione, tutti pensavano fosse un addetto del supermercato, ma l’abbigliamento ti chiariva da subito che non era così.

Ti si avvicinava furtivamente, quando ti avvicinavi alla macchina e ti aiutava nello spostare i sacchetti dal carrello al baule, l’unica cosa che chiedeva era riportare il carrello indietro e si accontentava delle monetine che dovevi metterci dentro per usarlo.

L’uomo di colore col carrello aveva assistito a tutta la scena, ma non conoscendo né lui, né la macchina e neanche la vittima, era rimasto immobile, da bravo spettatore passivo, a godersi quello spettacolo inatteso.

 

BIO RUCOLA, BIOLOGICA, 150 gr.

Allora, se bio lo metti all’inizio, che bisogno c’è di mettere anche biologica alla fine?

Bio rucola biologica! Possibile che quei due bio significassero qualcosa di diverso? Il doppio bio vuol dire molto più bio? Fottuti idioti del marketing!

A delitto compiuto, rientrato a casa e dopo aver fatto una bella doccia, ad Aldo l’adrenalina sembrava non andare via.

Iniziò a rifare mentalmente tutto ciò che aveva compiuto.

E tra tutti i momenti di quella balzana mattinata ce n’era uno che non poteva togliersi dalla mente: Lui davanti agli scaffali di tutte quelle insalate.

Non aveva mai letto prima tutti quei nomi. Per la prima volta aveva prestato attenzione a quante varietà di insalata ci fossero, ed era stata una vera sorpresa. Una scoperta!

Quello avrebbe potuto essere il punto di ritorno, il momento del grande ripensamento.

Perché al posto di investirla non aveva provato ad andare a cena con quella donna? Parlarle no?

D’altronde i due avevano un rapporto solo professionale, ma lei gli aveva fatto troppo male quell’ultima volta. Lo aveva umiliato.

Era andato in cucina, aperto il frigorifero e si era trovato davanti tutto quello che gli era stato proibito di mangiare: salumi di ogni genere, formaggi, birra, wurstel e pizza country.

“Insalate del cazzo, andate affanculo!” aveva urlato sbattendo la porta del frigo.

 

INSALATA COUNTRY, 200 gr.

Il rapporto che Aldo aveva avuto col cibo era sempre stato problematico, aveva letto una moltitudine di libri dove venivano spiegati nel dettaglio gli equilibri chimici di come bilanciare proteine con carboidrati, l’importanza delle vitamine, dei grassi saturi e non saturi, il bello della cucina vegetariana, mangiare solo proteine per diversi giorni di fila con conseguente stitichezza di settimane e così via.

Quella notte fece un sogno: era a New York, le torri gemelle stavano crollando e lui correva come un forsennato, poi nel bel mezzo della strada, su delle strisce pedonali, trovava lui.

L’uomo col carrello di colore.

Che di solito indossava sempre la stessa maglietta bianca con le maniche rosse, era lì che lo guardava con uno sguardo poco benevolo, forse in mezzo alla spesa custodiva una Beretta semiautomatica ed era pronto a scaricare tutti i proiettili contro di lui.

Il suo sguardo diceva quello, ma non succedeva niente. Tutto immobile, l’uomo, l’unico testimone del suo omicidio, lo fissava e lui gli restava bloccato davanti.

Sulla porta del suo frigorifero c’era attaccato ancora un post-it: Lunedi 14 ottobre, ore 15:30, appuntamento dalla dietologa.

 

MISTICANZA RUSTICA, 125 gr.

Era la sesta volta che Aldo andava a farsi visitare da Rosa, che non era solo una dietologa, ma come diceva il suo biglietto da visita, medico e biologa nutrizionista.

“La dieta non è una costrizione alimentare, ma un nuovo stile di vita.”

Quante volte aveva sentito ripetere questa cazzata immane!Ma esisteva veramente la possibilità che lui perdesse quei 20/25 chili che si trascinava dietro oramai da oltre quindici anni o era solo una gran perdita di tempo come lui pensava?

Per sei volte era andato da quella donna e non aveva mai fatto niente di quello che lei gli aveva prescritto.

Ma quell’ultima volta lei lo aveva umiliato e così aveva deciso di ucciderla, ma come si era permessa?

“Vede, se lei viene qui da me e poi non fa niente di quello che dico, lei butta via dei soldi e tutti e due perdiamo del tempo!” così gli aveva detto, umiliandolo come mai prima.

Aldo aveva cercato di sdrammatizzare: “Ma io ero sicuro che bastasse venire da lei e pagarla per perdere peso”, in quella frase non c’era solo il suo senso dell’umorismo, ma anche il suo modo strampalato di ragionare. “Ti pago, e io faccio il cazzo che voglio! E tu chi minchia sei per dirmi cosa devo o non devo fare? Ma come ti permetti?”

Questo era il sotto testo della sua non troppo innocente battuta.

“Non funziona proprio così, se lei non mi perde dei chili tutto andrà sempre peggio, glielo posso garantire.”, al posto di alleggerire aveva appesantito la situazione, ma non dovrebbero i medici avere dell’empatia verso i propri pazienti? Soprattutto se paganti?

Per due volte gli aveva detto che era un incapace, che non manteneva le promesse, che non si impegnava per raggiungere un obiettivo e che la sua fine era vicina.

E così, aveva deciso che la doveva uccidere.

“Se me ne devo andare, non me ne andrò da solo” aveva pensato, come se fosse in un film western alla resa finale dei conti.

Era il suo unico modo per cancellare l’onta di quella umiliazione.

Dopo averla tirata sotto e aver sentito lo stumpf di una puntata dei Flinstones, decise di fare una seconda passata e mise la retromarcia. Solo dopo esserle passato sopra per la seconda volta e aver sentito il croccante rumore di ossa che si spezzano, che iniziò a sentire un senso di pace.

Quel suono gli ricordò le alette di pollo rustiche piccanti di KFC, che andava a mangiarsi col suo amico Bakunin prima di andare al cinema, uno dei momenti che preferiva, più dei film che andavano a vedere insieme, che spesso erano boiate inenarrabili.

“Uno stile di vita non deve essere solo sano, cara la mia biologa, chimica, nutrizionista dei miei coglioni, ma deve darti un minimo di piacere, altrimenti magro o obeso che tu sia, rimpiangerai tutte le cose non fatte un sacrosanto giorno!” questa frase era stampata sul suo volto.

 

NATURAMA, GRAN POKER D’INSALATE, 250 gr.

Come ogni giocatore di poker devi essere totalmente freddo quando premediti un omicidio e lui pensava di esserlo stato.

La macchina l’aveva lasciata a un centinaio di metri di distanza dal parcheggio e si era camuffato alla grandissima, c’erano ancora dei cerebrolesi che andavano al supermercato con mascherina FTP2 quindi non avrebbe creato troppa curiosità e con quella, cappellino e occhiali da sole, neanche sua madre lo avrebbe riconosciuto.

Ma nella vita ti fottono le abitudini e per quanto tu possa essere accorto, previdente e furbo, hai addosso automatismi decennali di cui non ti rendi conto.

Per questo faceva così tanta fatica a rinunciare a pizze, focacce, brioches e compagnia bella.

Aldo aveva appena razionalizzato cosa aveva fatto e non sapeva capacitarsene.

Così, tremante e basito, come un tenero agnellino a cui hanno parlato delle costolette 3X2, andò a prendere il portafogli, la estrasse e iniziò a guardarla.

Non ci poteva credere.

Alla sua porta, la polizia urlò di aprire e lui per un po’ non si mosse, guardando ciò che aveva davanti.

Non poteva essere stato così stupido da pagare usandola.

Bianco, rosso, verde, gli stessi colori della bandiera dell’Italia.

Una grossa fragola rossa, la scritta fidaty card in bianco e lo sfondo verde, d’altronde gli mancavano pochi punti per avere uno sconto di trenta euro.

Mentre lo scortavano ammanettato fuori dal palazzo Aldo sorrideva, avrebbe passato il resto della sua vita in una fetida cella e forse quello sarebbe stato il posto giusto per iniziare ad eliminare un po' di carboidrati.

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